Le Guerriere Utaku
Curato da Gianluca Nannetti (Kitsuki Takeda)
Tratto da “The Way of the Unicorn” di Edward Bolme e Andrew Heckt (AEG)
In onore di Jess, una vera guerriera Utaku
[Nota: nell’epica della AEG il nome originario della famiglia è “Otaku”, dal nome del loro
antenato, ma in seguito cambia in “Utaku”. Di seguito si è scelto di utilizzare il nome Utaku,
in coerenza con quanto scelto dalla FF]
La famiglia Utaku è probabilmente la famiglia che più si distingue all’interno del Clan dell’Unicorno, grazie alla reputazione di velocità, ferocia e coraggio quasi sconsiderato che la contraddistingue. E’ una famiglia governata dalle donne, le cui samurai-ko costituiscono le formazioni di elite dell’esercito Unicorno, tra le più temute di tutto il Rokugan: sono le “Shiotome”, le Donne Guerriere.
L’addestramento delle shiotome inizia come quello di tutti gli altri samurai, ma è più intensivo e focalizzato nell’addestramento da battaglia, sia individuale che come unità. La loro ferocia in guerra è pari a quella dei samurai del Leone, ma affiancata dalla velocità e mobilità dell’Unicorno. Costituiscono le truppe d’assalto del Clan e sono solitamente schierate dove la battaglia si prevede più cruenta.
La fantastica disciplina e abilità che dimostrano sul campo di battaglia le rendono uno strumento
micidiale nell’arsenale del Signore dell’Unicorno, e la loro carica è temuta da qualunque esercito del Rokugan, così come il silenzio che l’accompagna, più terrificante di molte grida di battaglia per chi si appresta ad affrontarne il devastante impatto.
Le shiotome sono anche l’unica unità che può cavalcare i famigerati destrieri da guerra Utaku, con i quali le Donne Guerriere creano un rapporto quasi empatico. Non solo tali destrieri sono più forti e resistenti delle altre razze allevate dall’Unicorno, ma sono addestrati specificatamente per la guerra
ed addirittura a difendere il proprio cavaliere caduto. Analogamente non sono poche le Donne Guerriere disposte a morire per salvare la propria cavalcatura, così come questa farebbe per loro.
Tra i primi tre samurai che scelsero di accompagnare Shinjo nei suoi viaggi, solo Otaku non espresse tale volontà apertamente e non dichiarò ufficialmente la propria fedeltà al Kami. Nonostante questo servì Shinjo fedelmente per tutta la vita, fino alla sua ultima cavalcata nelle Terre dell’Ombra per sconfiggere Fu Leng assieme agli altri “Sette Tuoni”.
La famiglia Utaku considera la determinazione, la devozione e la concretezza sopra tutte le altre qualità. Credono che le azioni dicano più delle parole, e sono convinti che Otaku non abbia dichiarato la propria fedeltà a Shinjo semplicemente perché non ve ne fosse la necessità.
Le samurai Utaku sono ferocemente leali alla loro famiglia, daimyo, amici e Clan. Sono decise, forti di carattere, indipendenti e orientate all’azione. Qualcuno direbbe che sono testarde, impetuose e impazienti. Le Utaku semplicemente sorridono e rimangono in silenzio.
Otaku giurò che non avrebbe mai insegnato a cavalcare ad un maschio della sua discendenza, e che
titolo, potere e ricchezze sarebbero andate alla sua figlia primogenita. Da allora gli uomini Utaku sono stati estromessi dall’asse ereditario e limitati ad un ruolo di fanteria (salvo che non decidano di cambiare famiglia). Per compensare ciò viene loro affidato il compito di custodire il bene più prezioso: i destrieri. Sta a loro curare, addestrare e proteggere i preziosi cavalli.
Tra tutte le Utaku nessuna esemplifica meglio il carattere della sua famiglia dell’attuale Daimyo: Utaku Kamoko.
Cresciuta per la guerra. Destinata alla grandezza. Tormentata dall’odio. Queste sembrano essere le caratteristiche più comuni che le attribuisce la gente.
Entrata nella scuola delle Donne Guerriere molto prima del resto della sua generazione, a dodici anni vide il suo mondo sgretolarsi. Mentre la guerra tra il clan del Leone e dell’Unicorno stava diventando inevitabile, la madre di Kamoko fu richiamata in servizio per fare da corriere in una missione fondamentale.
Fu l’ultima volta che Kamoko la vide.
Giorni dopo giunse la notizia che sua madre era caduta in un’imboscata ed era morta onorevolmente combattendo contro i banditi che l’avevano attaccata, ma in certi ambienti iniziò a circolare la voce che sua madre fosse stata attaccata ed uccisa da un gruppo di bushi del Leone, inviati ad intercettare la missiva che doveva consegnare.
L’odio di Kamoko per il Clan del Leone iniziò a crescere, alimentato da tali voci.
Durante il suo gempukku, la cerimonia di iniziazione alla vita adulta, Kamoko si presentò cavalcando il destriero della madre e con il viso dipinto di bianco, in segno di lutto, e decise di prendere il suo stesso nome. Privatamente giurò di trovare il responsabile della sua morte e di vendicarla.
Solo pochi mesi dopo Kamoko ebbe l’occasione di assaporare i frutti della battaglia. “L’inevitabile” guerra non scoppiò, ma scontri di frontiera iniziarono ad essere sempre più frequenti.
In attesa di assumere la guida della famiglia, Kamoko ed il resto delle Donne Guerriere partirono sotto il comando di Utaku Tetsuko per intercettare un gruppo di esploratori del Leone ed impedire loro di attraversare il confine.
In realtà il “gruppo di esploratori” si rivelò essere quasi una forza di invasione, e le guerriere si
trovarono in netta inferiorità numerica. Già pronta ad attaccare, Tetsuko si rese conto della situazione ed ordinò alle sue forze di ritirarsi su posizioni più difendibili ed attendere rinforzi, ma l’odio di Kamoko per i Leoni ebbe la meglio.
Nel momento in cui Tetsuko si apprestava ad abbandonare il campo di battaglia, un grido lacerante echeggiò dai ranghi. Una guerriera solitaria caricò impugnando il bianco stendardo della sua sorellanza.
La cavalcatura di Kamoko brillava di un’aurea scintillante che partiva dalle narici e che le dava l’apparenza della bestia fantastica da cui il Clan aveva preso il nome.
Vedendo che la benedizione di Otaku era con lei, l’intera linea delle Donne Guerriere caricò in avanti per unirsi a Kamoko.
Molti dei bushi del Leone che erano presenti rifiutano di ammettere la paura che provarono alla vista della carica delle Donne Guerriere, ma la loro linea si frantumò e la formazione andò in rotta. Mentre cercava di riportare ordine tra i ranghi il loro comandante, Matsu Agetoki, fu isolato e circondato.
All’offerta di Kamoko di permettergli di effettuare seppuku, Agetoki rispose con parole che la colpirono come una pugnalata.
“Tu sei la figlia di Utaku Kamoko, vero? Una fine tragica per una vita così gloriosa”. “In cambio della mia vita ti dirò il nome del responsabile che te l’ha portata via”.
Le successive parole di Agetoki furono sovrastate dalle grida di battaglia delle forze del Leone che stavano contrattaccando e Kamoko si vide costretta ad ordinare la ritirata prima di conoscere la verità. Gli assassini di sua madre sarebbero rimasti ancora senza nome e senza punizione.
Poco tempo dopo Kamoko fu nominata Daimyo della famiglia Utaku e Signora delle Donne Guerriere. Quel giorno, mentre si inchinava alla famiglia che aveva giurato di guidare e al Clan che aveva giurato di servire, tutti potevano leggere l’odio nei suoi occhi, nascosto dietro il viso dipinto di bianco.
Ancora una volta, nel suo cuore, giurò che gli assassini di sua madre avrebbero pagato per i loro crimini.
La cavalleria dopo il ritorno del clan Unicorno
La cavalleria dopo il ritorno del clan Unicorno
Quando l’Unicorno tornò nel Rokugan, di tutti i tesori portati dalle terre oltre i confini i più preziosi e impressionanti furono le nuove razze di cavalli. Robusti e alti anche più di un uomo, si dimostrarono immediatamente un fattore determinante sui campi di battaglia. Uniti ad altri strumenti sconosciuti in Rokugan, quali la sella, le staffe e le lance pesanti, cambiarono per sempre il modo in cui la guerra veniva combattuta.
Anche se da allora altri Clan hanno utilizzato contingenti di cavalleria nei propri schieramenti, l’Unicorno rimane l’unico a poter disporre di una forza militare interamente montata a cavallo e delle conoscenze tecniche e tattiche per utilizzarla senza uguali sul campo di battaglia.
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