La Promessa di Bayushi

Curato da Gianluca Nannetti (Kitsuki Takeda)
Tratto da “The Way of the Scorpion” di John Wick (AEG) 


Studiare la storia del Clan dello Scorpione non è una questione facile. Quanto di pubblico dominio viene solitamente considerato l’equivalente rokugano delle “leggende metropolitane”. L’unica storia che i famigerati storici del Clan del Leone accettano è quella che è avvenuta in pubblico. Racconti di assassinii, veleni, cospirazioni e magia delle ombre, che sono il cuore della storia dello Scorpione, generalmente vengono considerate superstizioni da contadini.

 Ma ciò è esattamente quello che lo Scorpione vuole.

Diversamente dall’enigmatico Clan del Drago, lo Scorpione ha fatto ogni sforzo per costruirsi una precisa immagine e altrettanto per mantenerla.
La conseguenza è che di tutti i clan di Rokugan, il più calunniato è proprio lo Scorpione. Quasi ogni rappresentazione teatrale, canzone, storia, raffigura uno Scorpione come il cattivo. Gli Scorpioni sono descritti come bugiardi, assassini e codardi.
Ma l’immagine che lo Scorpione si è creato non potrebbe essere più lontana dalla verità.

La vera storia del Clan dello Scorpione è una di lealtà e sacrificio.

La nascita del clan è stata raccontata in modi diversi nella storia di Rokugan, ma uno dei racconti più interessanti è riportato nel libro di Bayushi Namaru “La promessa di Bayushi”, che offre una prospettiva “non tradizionale” sull’accordo che portò Bayushi a diventare il maestro dello spionaggio di Hantei:



 Tra le ombre, Bayushi sedeva perfettamente immobile. Nelle sue mani teneva la lettera scritta frettolosamente a mano con cui gli veniva richiesto un incontro e discrezione. Suo fratello sedeva davanti a lui, gli occhi illuminati da un senso di anticipazione.
 Bayushi guardò nuovamente la lettera, leggendo le parole che vi erano scritte. Poi, tornò a guardare suo fratello.
 “Ciò che mi stai chiedendo”, disse Bayushi, la voce un sussurro nell’oscurità, “è di sacrificare il mio nome ed il nome di tutti coloro che mi seguono”.
Si alzò, attraversando la piccola stanza con la testa chinata per il peso della decisione. 
“Nessun altro può fare quello che ti sto chiedendo, fratello mio.” 
Bayushi alzò lo sguardo alle parole del fratello. Che continuò:
“Non posso chiederlo ad Akodo. Non ha il coraggio. Non posso chiederlo a Doji. E’ troppo raffinata. Non posso chiederlo a Hida. E’ ossessionato dal suo muro. Non posso chiederlo a Shiba. La sua mente non è portata per le cose concrete. Shinjo è ormai partita oltre le montagne, ma, comunque, il suo cuore è troppo tenero per tale lavoro.”
“E cosa mi dici di Togashi?” Chiese Bayushi. 
L’imperatore esitò. “No. Perché… Perché non mi fido di lui.” 
Bayushi annuì. “Neppure io.” 
Il silenzio cadde tra i due fratelli e Bayushi si inginocchiò nuovamente tra le ombre. 
“Tu sei l’unico, Bayushi.” L’imperatore si protese in avanti. “L’unico che ho fiducia possa svolgere un lavoro così infame e spregevole.” 
Bayushi annuì. “Capisco” Si alzò e raggiunse il fratello. 
“Accetto.” Fece per restituire la lettera, ma la riprese indietro appena il fratello allungò la mano. 
“Svolgerò io il compito del’infame, Hantei” Fece una pausa. “Ma se mi tradirai…” Fece nuovamente una pausa. “Noi non ci siamo mai affrontati l’un l’altro durante il torneo, fratello…” Bayushi iniziò.
Hantei finì. “E prego che non lo faremo mai.” 



Mentre le origini del Clan dello Scorpione iniziano con la sconfitta di Bayushi nel torneo per determinare il primo Imperatore, è solo dopo il suo fatidico incontro con Hantei che la storia del Clan inizia realmente. Quando Bayushi acconsentì a diventare il Maestro dello spionaggio dell’Imperatore, assunse un ruolo che avrebbe stigmatizzato lui e la sua famiglia per i secoli a venire. Nonostante questo, Bayushi capì l’importanza di quanto sostenuto dal fratello: nessuno degli altri era capace di assumere tale ruolo, ma si trattava di un dovere necessario.
E così, Bayushi diventò il nome più odiato di tutto Rokugan, e assieme a lui quello dei suoi seguaci: Shosuro, Soshi, Yogo. 
Anche oggi le famiglie che compongono il Clan dello Scorpione proseguono la loro missione, proteggere l’Impero dalle minacce più nascoste usando le loro stesse armi, ciascuno a modo proprio, ma sempre nell’ombra. Con i Bayushi a rappresentare il “volto” del clan, ed a mantenere la reputazione che gli Scorpioni hanno lottato duramente per creare: quella di feccia bugiarda, sleale, dedita ad intrighi, molto facile da sottostimare, ma anche molto pericolosa.


 Soprattutto quando nascosto sotto quell’immagine si nasconde un samurai. 


Commenti

  1. Complimenti, molto suggestivo e ben curato.
    Peccato sia gia' finito.
    Aspettiamo con ansia i prossimi racconti!

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